1. Uno strano dolore


    Datte: 28/10/2020, Catégories: Première fois Anal Inceste / Tabou Auteur: kazzoduro, Source: xHamster

    ... cominciò a baciarle, poi a leccarle e infine prese a ciucciare e a mordicchiare i capezzoli.
    
    Col suo cazzo in mano ed il suo viso affondato tra le mie poppe mi stavo bagnando da fare schifo e non vedevo l'ora di potermi tirare un bel ditale. L'odore dei miei sughi si stava diffondendo nell'aria della piccola camera da notte e lui dovette percepirlo perché improvvisamente mi infilò una mano sotto la camicia e prese a farsi strada tra le mie cosce.
    
    Avrei voluto cacciare quella mano e invece allargai le gambe e quando sentii i suoi polpastrelli percorrere i contorni della mia figa e giocare col mio clitoride diedi un gemito di piacere.
    
    Hai voglia anche tu, vero mamma?
    
    Si, caro, ho tanta voglia anch'io e appena ti avrò svuotato i coglioni e te ne sarai tornato in camera tua mi tirerò un bel ditale.
    
    Non vuoi che te lo tiri io?
    
    Ho paura, dissi, ho paura che poi facciamo qualche sciocchezza. Un conto è tirati una sega e lasciarmi toccare, altra cosa è farmelo mettere da mio figlio.
    
    Perché tu avresti voglia di mettermelo, non è vero? Di la verità.
    
    Eccome se avrei voglia di mettertelo. Vorrei mettertelo dappertutto.
    
    Anche nel culo?
    
    Soprattutto nel culo. Tu non sai quante seghe mi sono sparato pensando al tuo culo e quanto volte vi ho spiati mentre papà, quel bastardo, ti faceva mettere a pecora e te lo sbatteva nel culo.
    
    Non parlare così di tuo padre, lo ammonii, mentre con i polpastrelli percorrevo i contorni della sua cappella.
    
    Sebbene non gli ...
    ... avessi dato il permesso aveva iniziato a tirarmi un ditale e provai il bisogno impellente di tuffarmi su quel cazzo stupendo che guizzava tra le mie mani come un cavallino imbizzarrito.
    
    Quando serrai le labbra intorno al suo cazzo Marco diede un gemito di piacere e quando presi a lavorargli la cappella mi sentii invadere la bocca da un liquido salato e colloso.
    
    Stava sbavando copiosamente e pensai che fosse sul punto di godere. Rammentandomi di come riduceva le lenzuola quando era solo un ragazzino mi preparai a ricevere in gola una buona dose di sborra, ma per il momento non successe nulla.
    
    Ero scomoda in quella posizione, così proposi di sdraiarci sul letto dove saremmo stati senz'altro più comodi.
    
    Quando ci sdraiammo lui ne approfittò per infilare la testa sotto la camicia e, dopo avermi leccato le cosce, prese a leccarmi la figa a lingua piatta facendomi godere come una maiala mentre io gli leccavo la cappella, il cazzo ed i coglioni.
    
    Ormai avevamo superato il punto di non ritorno e quando lui si sdraiò sopra di me e puntò la testa del cazzo in direzione della mia figa, io allargai le gambe e mi preparai ad accoglierlo.
    
    Mentre scorreva dentro di me scopandomi con grande entusiasmo ma senza grande abilità, mi leccò il viso, le poppe, le orecchie, il collo, mi baciò in bocca e bevve la mia saliva.
    
    Sto godendo, mamma, sto godendo tanto.
    
    Godi, piccolo di mamma, godi, gli dicevo leccandogli a mia volta il viso, il collo, le orecchie, i capezzoli, fatti una ...
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