1. Una punizione esemplare


    Datte: 13/09/2019, Catégories: BDSM / Fétichisme Auteur: Evoman2, Source: xHamster

    ... medico disse che era già tutto fatto. Porse il dilatatore all’infermiera e chiudendolo, sfilò lo specolo.
    
    Pensai che la vagina non mi si sarebbe mai più richiusa: sentivo l’aria circolare dentro di me come in una stanza con la finestra aperta.
    
    Per un attimo ebbi la sensazione che la visita fosse finita, ma mi sbagliavo; il medico stava soltanto immergendo di nuovo le dita guantate nel barattolo della vaselina. Immaginai dove le avrebbe infilate ed infatti, un attimo dopo, sentì due dita invadere nuovamente il mio già martoriato posteriore. Ormai non riuscivo più neanche a provare vergogna; mi sentivo come se il mio corpo non fosse più il mio. Ad un’altra donna stavano invadendo ed allargando, senza ritegno, tutti gli orifizi; non a me.
    
    - Mi sembra che stia tutto a posto; non sento né ragadi né emorroidi. Penso che possiamo procedere. Il soggetto è in buona salute e può tranquillamente sopportare la punizione comminata. -
    
    Oh, finalmente era finita questa maledetta visita. Assurdamente, non vedevo l’ora che cominciasse la punizione: sicuramente non potevano farmi niente di peggio.
    
    - Mi scusi, ma non c’è pericolo che la donna se la faccia sotto all’inizio del trattamento? -
    
    Maledetta infermiera: ma perché non si faceva gli affari suoi? Mi aveva svuotato con le supposte ed i clisteri; cos’altro potevo “farmi sotto” ancora?
    
    - Sì, ha ragione; è già successo una volta. Mi prepari un catetere ureterale. -
    
    Sentì il sangue che mi si faceva acqua. Questi erano ...
    ... pazzi. Avevo capito il senso della richiesta del medico e sapevo cosa stava per farmi: no! Questo non glielo avrei lasciato fare.
    
    Come se mi avesse letto nel pensiero l’infermiera mi applicò un’altra cinghia sulle cosce. Adesso avevo le gambe assolutamente immobilizzate.
    
    Il medico si chinò nuovamente tra le mie gambe allargandomi le grandi labbra, poi manovrando un poco, sentì che metteva a nudo il mio buco per la pipì. Con un tampone, strofinò e disinfettò la parte, facendomi provare un notevole bruciore che aumentò, in modo irresistibile, quando cominciò ad infilarmi dentro il catetere che gli aveva porto l’orchessa.
    
    Lo sentì scorrere e bruciare dentro di me man mano che il medico spingeva. Ad un tratto mi ordinò di guardare in basso: dall’estremità libera del tubicino, sgorgava un liquido giallognolo. Ci misi un po’ a capire che era la mia urina che stava uscendo: mi stavano facendo pisciare sotto.
    
    Erano riusciti anche a farmi provare nuovamente vergogna. Ancora di più sperai che la punizione cominciasse presto: non poteva assolutamente essere peggiore di quello che avevo dovuto sopportare durante tutta la visita.
    
    Finalmente sembrò che tutto fosse veramente finito. L’infermiera usci dalla stanza mentre il medico mi aiutò a scendere dalla poltrona ginecologica lasciandomi in piedi, nuda come un verme.
    
    Con un moto d’istintivo pudore, le mie mani scesero a coprire l’inguine. Trovai quasi comica la sensazione tattile del sentire la pelle del mio pube priva di ...
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