Una punizione esemplare
Datte: 13/09/2019,
Catégories:
BDSM / Fétichisme
Auteur: Evoman2, Source: xHamster
... prosciugarle la vescica: anche se ha sudato molto, i suoi reni hanno prodotto sicuramente una gran quantità di liquidi, che aggiunti al mezzo litro che le abbiamo istillato noi, devono averla portata al limite della resistenza. -
Sentì che trafficava tra le mie cosce ed immediatamente dopo avvertì una sensazione di benessere celestiale: la mia vescica si stava svuotando.
Non m’importava niente di farmi vedere da tutta quella gente mentre pisciavo: era una sensazione meravigliosa che mi ripagava abbondantemente dell’umiliazione che stavo subendo.
Brividi di piacere percorrevano tutto il mio corpo mentre si allentava la pressione nella mia vescica; mi sembrò durasse un’eternità: sicuramente quella fu la più lunga pisciata della mia vita; non finiva mai.
Purtroppo, invece, terminò; l’infermiera tolse la bacinella nella quale era fluita tutta la mia urina e la punizione ricominciò.
Come aveva annunciato all’inizio, il medico collegò nuovamente la cannula che stava saldamente infilata nel mio canale ureterale alla sacca più piccola che pendeva sopra di me ed incominciò a riempirmi nuovamente. Avvertì nettamente il freddo della soluzione sterile allagarmi la vescica finché non mi sembrò, di nuovo, di aver bisogno urgente di urinare; ma questa volta non mi fu permesso. Dovevo tenermela per altre due interminabili ore.
Subito dopo il formicolio della corrente ricominciò a farsi sentire in tutto il mio corpo e ricominciarono gli orgasmi: piacevoli, devastanti, ...
... crudeli, dolcissimi.
Passai per tutte le gamme e le sfaccettature del piacere e del dolore: volevo che quella punizione finisse all’istante o aspettavo con ansia l’esplosione del prossimo orgasmo; maledicevo il mio corpo per essere così sensibile o mi crogiolavo nel piacere dei piccoli, ripetuti, ravvicinati orgasmi. Di una cosa però ero certa: non sarei sopravvissuta a quella punizione.
Dopo che la mia vescica fu svuotata e riempita per la quarta volta, ero talmente sfinita, distrutta, priva di ogni minima forza che ebbi la certezza che al primo nuovo potente orgasmo sarei morta.
Non fu così. Seppi di aver superato le prime dieci ore di punizione quando mi accorsi che il medico stava togliendo le pinze che mi avevano martoriato i capezzoli.
Il dolore fu terribile.
Evidentemente tutti sapevano quali sarebbero state le mie reazioni, infatti, mi accorsi, con sgomento, che erano tutti e dieci nuovamente intorno a me, a pascersi dell’ultimo dolore che mi stavano procurando. Ultimo dolore, ma non ultima umiliazione. Quella arrivò proprio alla fine quando, dopo aver tolto le sonde dal canale urinario e dal collo dell’utero, il medico si accinse a togliermi il paletto dal culo. Avevo sperato che mi sciogliessero permettendomi di andare in bagno, da sola; non fu così. L’infermiera depose un secchio sotto il sedile della poltrona un attimo prima che il medico sfilasse la grossa cannula.
Sentì avvamparmi dalla vergogna, ma provai anche lo stesso enorme, indicibile piacere ...